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view post Posted on 9/11/2012, 14:59 by: .Rumpelstiltskin.reply
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Decisamente ben scritto, a mio avviso. Dopotutto Rutherford non è certo una matricola! Da non dimenticare è il fatto che i suoi romanzi sono sempre molto dettagliati e, devo dire, non riproducibili: saper mantenere alta l'attenzione del lettore trattando un periodo storico molto ampio è decisamente difficile, ma Rutherford si dimostra capace.
Il periodo attraversato nel libro va, infatti, fin dal tramonto dell'Impero Romano in Irlanda fino al regno di Enrico VIII Tudor. Praticamente un millennio di storia (dal 430 d.C. al 1533), raccontato attraverso le vicende di gente comune. I "principi" sono sì veri eredi al trono, ma nessuno di essi vive un un enorme palazzo a mangiare fino ad avere la gotta. Sono anzi veri irlandesi, fieri e reattivi, che non accettano di sottomettersi al volere di nessun dominatore.
Particolarmente interessanti sono gli excursus sulle abitudini e i costumi del popolo irlandese, e le modifiche che hanno subito nel corso dei secoli. Logicamente, anche gli eventi storici hanno il loro spazio: infatti i ersonaggi principali hanno come unica funzione quella di fare da filo conduttore durante il susseguirsi di eventi e grandi personaggi storici all'interno della trama. Interessante la parte riguardante l'avvento di San Patrizio e del cristianesimo celtico.
L'area geografica è quella di Dublino, nel libro chiamata inizialmente Dubh Linn e poi con le denominazioni successive, ed infatti le vicende principali sono quelle che riguardano le rivendicazioni di questa zona, inizialmente paludosa, e divenuta via via crocevia fondamentale.
Logicamente, la trama è condita di storie d'amore, appena accennate e mai troppo melense (grazie a Dio), così come le battaglie sono sì descritte in modo esauriente, ma non ci sono scontri all'ultimo sangue in stile Brave Heart.

A discapito dell'autore devo però dire che non si tratta di un libro "commerciale": il volume, così come tutti gli altri di Rutherford, non conta meno di 700 pagine, il che costituisce di per sé motivo di rinuncia per i lettori meno accaniti. Per di più, l'argomento per piacere deve interessare: io considero I principi d'Irlanda un libro davvero splendido, ma sono molto interessata all'argomento! Se non lo fossi, non lo avrei neppure comprato.
Altro motivo di critica, anche se non va imputato all'autore, è la copertina: se potessi avere un centesimo per ogni appassionato di fantasy che si è lasciato ingannare da titolo e copertina, a quest'ora avrei uno yacht accanto a quello di Briatore.

In conclusione, è una lettura davvero interessante, che offre nuove conoscenze e molti spunti di riflessione. Mi è piaciuto davvero molto, e lo consiglio a tutti gli appassionati di storia medioevale!
Comments: 0 | Views: 48Last Post by: .Rumpelstiltskin. (9/11/2012, 14:59)
 

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